Collocata al 22° posto nella classifica Doing Business, Dubai sta diventando sempre di più il gioiello della penisola arabica, assumendo a pieno diritto il titolo di seconda economia della regione. I motivi di questo fenomeno? Aver creato zone franche come Jafza dove qualsiasi attività usufruisce dei benefici connessi all’assenza di ogni forma di dogana, alla piena libertà nell’assunzione di personale e all’esenzione dalle tasse per almeno 15 anni. Tutte ragioni che hanno portato ad una crescita del Pil del 4%, previsto tale almeno fino al 2020, anno dell’Expo.
A Dubai si lavora tanto e i ritmi sono incalzanti. La giornata in ufficio difficilmente dura meno di 12 ore, tuttavia le retribuzioni, generalmente altissime, consento di accedere ad una qualità dei servizi di gran lunga superiore a quella europea.
Molti i settori in cui investire, come quello dell’abbigliamento, dei cosmetici, quello agroalimentare, del design e delle costruzioni. Tante le opportunità, specie per le donne, che proprio a Dubai possono trovare un forum dedicato all’imprenditoria rosa.
Ma chiaramente, per chi vuole trasferirsi nel paese, sono anche molte le difficoltà da affrontare e le contraddizioni a cui decidere di andare incontro. Se una parte della nazione vive infatti in un mondo da favola, pachistani e indiani sopravvivono ai margini della società, spesso in condizioni terribili. Essere uno straniero qui non è facile e bisogna venire preparati, specie se si vuole intraprendere qualche attività. La competizione è alta, soprattutto a Dubai, e servono risorse importanti per riuscire ad emergere. In una nazione focalizzata sull’eccellenza l’improvvisazione non è pensabile.
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