Oggi torniamo a parlare di territorio e di riutilizzo, di cascine e di fabbricati.
Torniamo a parlare di “settore primario”, il settore agricolo, il cui nome stesso ne sottolinea l’importanza, dato che per secoli ha plasmato l’economia italiana e il nostro modo di vivere, prima di cedere il passo a favore degli altri due settori.
Sul territorio, questo abbandono dell’agricoltura ha lasciato numerose tracce e testimonianze, con migliaia di fatiscenti fabbricati rurali lasciati al più completo degrado. Si stima che siano circa 800mila i proprietari di questi possedimenti, senza contare i piccoli spazi agricoli e le serre. È chiaro che la rigenerazione e il riuso di questi spazi può rappresentare una risorsa importante. Questo sia in sé sia per l’occupazione locale, generando nuovi posti di lavoro ed un impatto sull’indotto del territorio.
Un’altra opportunità può essere rappresentata dalla rigenerazione di quelle che sono le cascine metropolitane. Non si tratta di eventi sporadici, ma di una vera e propria tendenza. Esperienze che nel corso degli ultimi anni hanno portato ad un visibile “effetto imitazione”.
L’opportunità è rappresentata in questo caso dal partire da immobili che presentano un costo iniziale basso. Ma attenzione a valutarne attentamente le condizioni! Un errore potrebbe portare ad incappare in lavori di ristrutturazione troppo importanti.
Questione fondi. Sicuramente sono tanti i bandi che mettono a disposizione importi o prestiti, che devono essere abbinati ad una buona dose di creatività. L’obiettivo in questo caso deve essere quello di coinvolgere nuovi pubblici desiderosi di fruire di offerte culturali in luoghi inconsueti. E poi di completare l’offerta, per esempio, con ospitalità e merchandising.
Per approfondire queste tematiche, e avere informazioni più dettagliate, vi consigliamo alcuni siti interessanti. Due in particolare sono quelli di Montagne in rete e Borghialpini.
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