Come trasferirsi in Islanda

DESCRIZIONE

Con una crescita del PIL che nel 2014 ha toccato l’1,8% ed una disoccupazione scesa sotto il 6%, l’Islanda sembra finalmente tornata a crescere. L’adozione di un piano incentrato sullo sviluppo e l’utilizzo degli aiuti finanziari forniti dall’Fmi sono riusciti a portare frutti in tempi brevi e il paese si è praticamente lasciato alle spalle il tracollo dell’economia locale dovuto al crac bancario del 2008.
Gli effetti di questo rinnovato benessere? Tangibili e molteplici. I lavoratori stranieri hanno ricominciato a bussare alle porte islandesi, grazie anche alla rinnovata crescita dei salari (+3,5% nel 2014), il settore del turismo cresce a colpi del 20%, contando su un afflusso annuo di quasi un milione di visitatori, ed il paese è stato decretato il secondo più felice al mondo (dopo la Svizzera) da parte del World Happines Report.
Non c’è da stupirsi quindi se sono sempre più gli italiani che stanno valutando di trasferirsi qui. Gli aspetti positivi per chi decide di emigrare sono tanti. La corruzione è praticamente assente e il tasso di criminalità molto basso, così come quello di inquinamento. Il governo inoltre è stabile e la burocrazia leggera. Per aprire un’impresa occorre soltanto registrare l’attività, spendendo circa 900 euro, e dimostrare di possedere almeno 3.500 euro. Il tutto può essere fatto chiaramente online, in non più di quattro giorni. La tassazione? Sull’impresa sembra incredibile ma si applica unicamente un tasso fisso del 18%.
Tra i settori più promettenti quello più effervescente è sicuramente quello dell’energia pulita. L’Islanda necessita solo del 20% dell’energia che produce. Ecco perché il paese sta costruendo un enorme cavo sottomarino che nel 2020 dovrebbe consentire di cedere l’eccesso alla Gran Bretagna. Vanno inoltre molto forte anche il settore dell’information technology, quello del gioco online e dell’e-commerce.
Se decidete di trasferirvi qui, sappiate che gli italiani possono farlo senza Visto per periodi inferiori a sei mesi, (durante i quali è possibile cercare occupazione) registrandosi al Register Iceland. Per soggiorni superiori a sei mesi è invece necessario un permesso dell’Ufficio Immigrazione che tipicamente è accordato se si esibisce un contratto di lavoro, oppure, nel caso di avviamento di un’attività imprenditoriale, se si dispone di almeno 4 mila euro.

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2023-10-10T15:26:41+02:004 Luglio 15|Estero|