Estero: perchè trasferirsi in Albania

DESCRIZIONE

Sono tanti, tantissimi, quelli che hanno lasciato l’Italia e si sono trasferiti al di là dell’Adriatico: si parla di circa 19 mila italiani. Lo hanno fatto per necessità, soprattutto, ma anche per amore o per avventura.
Per la maggior parte si trovano a Tirana; gli altri sono distribuiti tra Valona, Durazzo e Scutari. Ben 16 mila, tra questi, possiedono un contratto di lavoro dipendente, ed un permesso di soggiorno, le due condizioni indispensabili per potersi costruire un futuro in questa paese.
Ma cosa dovrebbe spingere una persona a trasferirsi in Albania?
L’Albania è un paese con un costo della vita molto basso. Bastano 600 mila lek (circa 400 euro, ndr) per vivere bene. Eppure le opportunità sono molteplici. Le cliniche dentarie italiane e quelle mediche fioriscono ovunque, assieme alla richiesta di medici professionisti. Il turismo è in costante crescita, come pure il numero di agenzie turistiche che sponsorizzano viaggi nel Belpaese, con destinazione Firenze, Venezia e Roma. E l’economia è in grande fermento. Certo ci sono voluti 23 anni dopo la fine della dittatura comunista per riprendersi e il tasso di disoccupazione della forza lavoro locale è alto, al 17,7% se si guarda al secondo trimestre del 2014, però il Paese cresce. Come anche gli stipendi. L’Instat (l’istituto nazionale di statistica) certifica che sono passati dai 107 euro di media del 2000 ai poco meno di 375 del 2013. Mentre il livello di tassazione continua a rimanere bassissimo.
Il prelievo fiscale in Albania è infatti mediamente del 10%, aspetto che ha portato molte società italiane a trasferirsi sul territorio e che ha incoraggiato l’imprenditoria locale. Aprire una società richiede solo un’ora di tempo e non più di 300 euro. Inoltre si hanno diverse agevolazioni.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, e l’Albania non è il paese dei balocchi. Vi è infatti una profonda arretratezza infrastrutturale, il divario tra i troppo ricchi ed i troppo poveri è enorme e ci sono diffusi fenomeni di malcostume. Spesso si ha la netta percezione che le leggi siano soggettive e che dipendano da chi le deve applicare, così come che non manchi una certa corruzione.

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2023-10-10T20:43:18+02:0021 Dicembre 14|Estero|