Come investire in una vertical farm

DESCRIZIONE

Le vertical farm rispondono a un bisogno mondiale. Si tratta di serre più costose del normale, ambienti al chiuso dove vengono coltivati vegetali, senza sfruttare il terreno, i cui prodotti possono essere venduti “in loco”.

Quello delle vertical farm è un fenomeno in rapida crescita, che si stima crescerà ancora nei prossimi anni. Siamo infatti a un punto critico per la nostra filiera alimentare: ci si aspetta che la popolazione mondiale sfiori i 9,8 miliardi entro il 2050 e si stanno iniziando a studiare gli effetti del riscaldamento globale sull’esaurimento dei nutrienti nelle colture. Le vertical farm possono rappresentare un’ottima risposta a questo genere di  problematiche, poiché significano nessuno spreco, produzione a “km zero”, un abbattimento dei costi commerciali e un impatto ambientale positivo sui trasporti. Ma sono anche un buon business?

I ricavi di queste strutture possono essere apprezzabili, ma solo per alcuni vegetali. Sicuramente elevata nel nostro paese è la richiesta di insalate di cui l’Italia è il paese maggior consumatore in Europa. Poi c’è il mercato delle piante aromatiche, incluso lo zafferano, quello delle farmaceutiche e delle officinali, quello della canapa e infine quello di piante messe a punto per diete particolari, quali il pomodoro senza nichel. Tutti questi prodotti possono nascere e crescere all’interno di una vertical farm, senza necessità di sole e terra, con un impiego ridotto di fertilizzanti e di acqua.

Ma come si può investire in questo campo? Le vertical farm si possono costruire ovunque: all’interno di edifici, in zone urbane e agricole. La maggior parte delle vertical farm sono chiuse, ma per piccole produzioni si possono creare strutture anche senza involucro.

Per realizzarne una, i costi indicativi sono di circa 1.200 euro al mq, più elevati di quelli di una serra classica. Tuttavia le vertical farm permettono di ottenere maggiori raccolti grazie all’ottimizzazione delle condizioni di coltivazioni che rimangono costanti per l’intero anno. L’irrigazione avviene con sistemi automatizzati, mentre per l’illuminazione ci si affida tipicamente alla luce naturale oppure a quella artificiale. La seconda, pur essendo più onerosa in termini di costi, consente di sfruttare il calore delle luci per riscaldare l’ambiente.

E i rendimenti? Il business sicuramente rende e la produzione può essere ottimizzata in modo da ripagare l’investimento. Può essere inoltre conveniente affiancare attività di trasformazione, in modo da vendere il prodotto trasformato a prezzo più alto.

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2023-10-10T11:44:56+02:0025 Marzo 18|Food|