Come investire nel business del riso

DESCRIZIONE

Gli italiani vantano un curioso primato: sono i primi produttori di riso in Europa. Nel Bel Paese viene infatti realizzato oltre il 50% dell’intera produzione europea. La Lombardia in particolare è la regione “regina d’Italia” per la produzione della rinomata varietà Carnaroli e realizza da sola il 70% del raccolto nazionale.

Sia chiaro, quello del riso non è un settore facile. Negli anni passati, il riso nostrano ha infatti subito la pesante concorrenza dei produttori asiatici. Tuttavia, i dazi che l’Unione europea ha messo sulle importazioni da Birmania e Cambogia, nel 2019, e l’introduzione dal 2018 delle etichette delle confezioni, con l’indicazione della provenienza, hanno dato una boccata d’ossigeno alle quotazioni dei raccolti Made in Italy, aumentate fino al 75%.

Per iniziare in questo campo bisogna disporre di un terreno vocato, adatto alla coltivazione e con una certa disponibilità di acqua, poiché le piante crescono immerse. La terra tuttavia è un bene finito, in particolare quella con disponibilità d’acqua. Questo significa che i costi d’acquisto possono essere considerevoli. Tipicamente variano da 16mila euro a ettaro per terreni marginali, a 60mila euro per terreni accorpati, con acqua e situati nei pressi di arterie stradali.

Più i terreni sono grandi, più gli imprenditori si possono dotare di propri mezzi di produzione, che vogliono dire più investimenti ma allo stesso tempo più guadagni. Disporre di propri mezzi agricoli consente di intervenire celermente in caso di bisogno, specie dove non ci sono contoterzisti.

Per chi comincia è bene sapere che la Regione Lombardia eroga un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di agricoltori tra i 18 e 40 anni. C’è tempo fino al 10 luglio 2020 per presentare le domande. Per verificare i requisiti previsti: www.regione.lombardia.it.

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2023-10-09T21:28:38+02:008 Settembre 19|Food|