Tra i profili più ricercati dalle aziende italiane vi è senza alcun dubbio quello del conducente di treni, o (come viene più comunemente definito) del macchinista. Probabilmente ai più la professione evoca un immaginario di altri tempi, fatto di carrozze, locomotive e vecchi sedili in legno, invece si tratta di un lavoro straordinariamente moderno e attuale.
Per diventare macchinisti è necessario seguire un corso di formazione ad hoc e superare uno specifico esame, composto da una parte scritta e da una orale, indispensabile per entrare in possesso delle due abilitazioni richieste dalla normativa. Il corso, che ha una durata media di circa 7 mesi, è aperto a tutti, purché almeno maggiorenni e in possesso di un diploma di scuola media superiore, preferibilmente di natura tecnica. Il costo? Piuttosto sostenuto. Si parla di circa 20 mila euro. Ma che rappresentano un ottimo investimento.
La licenza è valida in tutta Europa e consente di lavorare ovunque, cosa che induce molti a tentare da subito l’esperienza all’estero. Questo non vuol dire tuttavia che qui scarseggino le opportunità. In Italia la richiesta di questi professionisti è altissima, soprattutto nel settore merci, che negli ultimi anni è cresciuto molto. Il lavoro è faticoso e si lavora su turni, spesso anche la notte, ma lo stipendio iniziale è di tutto rispetto e può arrivare a 1.700/1.800 euro netti mensili, cifra che chiaramente comprende oltre alla base contributiva anche le indennità e i rimborsi.
Ma questo tipo di lavoro è riservato solo agli uomini? La risposta è chiaramente no. Se è vero che l’80% delle persone che intraprende il mestiere è di sesso maschile, è altrettanto vero che sta aumentando la quota rosa, sia tra il personale di macchina, sia tra quello che si occupa della manutenzione. Dunque la strada è aperta a tutti.
Certo, 20.000 euro rappresentano una discreta soglia di sbarramento, ma è anche vero che 5 anni di università hanno un costo simile e non si hanno le stesse garanzie, né di trovare lavoro velocemente, né tantomeno di guadagnare una cifra analoga.
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