Come aprire un’impresa sociale

DESCRIZIONE

Cerchi finanziamenti? Avviare un’impresa sociale permette di usufruire di una serie di agevolazioni, innanzitutto fiscali, ma anche finanziarie, e di avere a disposizione risorse da parte di enti nazionali ed europei. Aprirne una conviene, ma a patto che si conoscano bene le regole del settore.
Prima di tutto occorre avere una chiara visione del quadro di riferimento. Un’impresa sociale è una vera e propria attività economica, che permette ai lavoratori di vivere in modo dignitoso ma che non specula sul prezzo di offerta dei servizi. Gli utili non possono essere distribuiti, mai, neppure in caso di scioglimento, ma possono soltanto essere reinvestiti in nuovi progetti o in nuove implementazioni. I settori in cui si può operare? La formazione, la tutela ambientale, il turismo sociale e l’assistenza. In sostanza laddove si producano prodotti o servizi che consentono alla società di vivere meglio.
Avviare un’impresa sociale è molto semplice. Basta redigere l’atto costitutivo e lo statuto, per poi iscriversi nel Registro delle imprese. Scegliere la forma sociale idonea è chiaramente fondamentale. Le forme giuridiche consentite sono le società in nome collettivo, le società di capitale, le cooperative sociali e i consorzi. Escluse invece l’impresa individuale e la Spa.
Una volta avviata l’attività si può usufruire di tutta una serie di aiuti pubblici, in pratica di bandi di concorso prodotti e gestiti secondo le linee guida stabilite dalla Comunità europea. I finanziamenti messi a disposizione, che tipicamente (ma non sempre) vengono erogati dopo la presentazione delle spese sostenute, sono di due tipologie: a fondo agevolato oppure perduto. I primi presentano tassi di interesse molto vantaggiosi, spesso vicini allo zero, un tempo di restituzione mediamente compreso tra i 5 e i 7 anni, e possono coprire in alcuni casi anche il 100% delle spese. I secondi invece non prevedono la restituzione della somma, ma per riceverli bisogna sempre sostenere prima la spesa. Inoltre questa non viene mai finanziata al 100%: di solito non si supera il 50%.
Inutile dire che per usufruire di una qualsivoglia forma di finanziamento il livello di burocrazia è elevatissimo. Specie nel caso di finanziamenti a fondo perduto, dove i partecipanti vengono valutati secondo una griglia di valutazione articolata su più criteri. Anche il tempo di attesa del denaro può essere scoraggiante. Una volta assegnato lo stanziamento, possono passare 1-2 anni in aggiunta a 60-90 giorni, prima di ricevere il denaro. Questo perché l’ente deve inserire la cifra a bilancio prima di erogarla.
Ma vale comunque la pena provarci, perché spesso da questi bandi scaturiscono partnership o contatti utili per l’attività.

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2023-10-10T15:18:29+02:006 Settembre 15|Focus|