Come intraprendere con i micro ortaggi

DESCRIZIONE

Anche se alla vista possono sembrare solo delle erbette per abbellire i piatti, i micro ortaggi in realtà sono verdure nelle fasi iniziali di crescita. Buonissimi, molto teneri, sono piccole bombe nutrienti di soli pochi centimetri, adorati dagli chef che li utilizzano nella preparazione e presentazione di cibi leggeri, per vegetariani e vegani, ma non solo. Inizialmente si importavano esclusivamente dai Paesi Bassi. Poi, intuendo la crescente richiesta di mercato, mentre in America scoppiava il boom, qualcuno ha pensato bene di produrli in Italia, creandosi a poco a poco una clientela. Ma le opportunità sono ancora tante e lo spazio a disposizione notevole. Chi fosse interessato ad intraprendere in questo settore, sappia che non è necessario essere degli agronomi o degli agricoltori, tuttavia, come al solito, è necessario non improvvisare.
Prima di tutto occorre scegliere il posto adatto alla coltivazione. Si tratta di una scelta importante. Gli esperti suggeriscono di provare con una serra. I vantaggi di una serra sono quelli dell’irragiamento solare, che migliora i nutrienti, l’aspetto dell’ortaggio, la sua carnosità e il sapore. I costi? Per allestire una produzione su 1.000 mq generalmente servono circa 250mila euro. Alternativamente, tenendo presente che i micro ortaggi non crescono in terra piena, è possibile coltivarli indoor. O in soffitta, su un tetto, in un loft. Attenzione tuttavia all’igiene. Batteri come la Salmonella e l’Escherichia coli, dannosi per l’uomo, possono contaminare germogli e micro ortaggi. Va assicurata dunque una elevata qualità, soprattutto microbiologica, per non avere problemi seri. Questo significa che dovendo maneggiare alimenti, si rende necessario dotarsi di autorizzazione Hccp e di operatore alimentarista.
Altra questione importante è la luce. Lavorando in una sera, il problema illuminazione non si pone. Al chiuso, invece, occorrono lampade. Le T8 fluorescenti per esempio, oppure quelle a led. Il cui consumo bisogna però tenere d’occhio, perché rappresenta una voce di costo importante, che mediamente per una piccola realtà si aggira sui 300 euro al mese. C’è poi la preparazione dell’impianto. Ognuno ha una sua organizzazione. Tavoli, scaffali con più ripiani, dipende dallo spazio disponibile. Per allestirne uno, si deve spendere una cifra compresa tra 25.000 e 50.000 euro.
Per quanto riguarda la produzione e il confezionamento invece, se la prima voce non rappresenta un problema (la crescita delle piantine è veloce, da 7 a 15 giorni), più complicazioni si nascondo dietro la seconda. Cercare il packaging richiede tempo ed energie. I costi in questo caso si aggirano su circa 2.500 euro per gli alveoli, dove crescono le piantine, e sui 1.000 euro per il packaging. Chiaramente a questi serve aggiungere il costo di un furgone, indispensabile per la distribuzione.
Infine, la burocrazia. Il settore e il prodotto sono nuovi e non ci sono normative specifiche. I passi fondamentali: costituzione di un’azienda agricola, gestione separata Inps, presentazione al Comune della Scia, per l’inizio attività ed invio all’Asl di segnalazione di inizio attività.

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BUROCRAZIA

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  • Costituzione di un’azienda agricola
  • Presentazione al Comune della Scia
  • Segnalazione all’Asl di inizio attività

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INVESTIMENTI

Descrizione Costo
Allestimento dello spazio 25.000 €
Alveoli 2.500 €
Packaging 1.000 €
Totale 28.500 €
2023-10-10T13:45:43+02:009 Ottobre 16|20.000-30.000 €, Food|