Il Fintech è un settore composto da società che usano la tecnologia per rendere i sistemi finanziari più efficienti, erogando servizi e prodotti finanziari attraverso le più moderne tecnologie messe a disposizione dall’ICT. All’interno del parco Fintech si muovono società che si occupano di gestione dei pagamenti, credit-scoring (sistemi di valutazione del rischio di credito), raccolta di dati, cambi, valute digitali o cripto-valute (come ad esempio il BitCoin), crowdfunding (raccolta di piccoli capitali dal pubblico dei risparmiatori), peer-to-peer lending (finanziamenti concessi da privati a privati o a imprese) e asset management gestito con algoritmi (i cosiddetti ‘robo-advisor’).
Si tratta di una branca dell’economia in forte crescita. Per capirne la portata, basti pensare che il Fintech aveva un valore stimato, al 2008, di 930 milioni di dollari, arrivati a 12 miliardi al 2014, con oltre 4.000 aziende tecno-finanziare operative.
Un settore in rapida ascesa, quindi, che vede ovunque la nascita di nuove startup che propongono modelli innovativi, sorte per tentare di aggredire le tradizionali nicchie del settore finanziario con un modello completamente diverso da quello tradizionale: più efficiente, basato sulla tecnologia e in ultima analisi più conveniente per il cliente.
Chiaramente a queste imprese non mancano i problemi e le difficoltà, prima fra tutte la diffidenza del consumatore verso tutti questi cambiamenti e la sua difficoltà ad abbandonare abitudini legate al classico sistema finanziario. Si pensi al settore bancario, per esempio, che rispetto ad altri settori del consumo, come i viaggi o l’acquisto di beni on-line, ha proposto negli ultimi dieci anni cambiamenti molto limitati nei modi di offrire i suoi servizi. Quante persone si recano ancora allo sportello per svolgere operazioni di cassa? Beh, tra 10 anni le casse potrebbero essere un lontano ricordo. Ovviamente non si prevede una scomparsa delle banche, ma certamente un profondo cambiamento nel loro modo di operare e nella tipologia di servizi offerti.
Insomma, il Fintech rischia di ‘rottamare’ molti settori. Non stupisce dunque se sempre più persone vengono attratte da questo percorso. Attualmente non esiste una strada univoca per riuscire ad operare in tale campo. Quel che è certo è che occorrono solide competenze informatiche e finanziarie. Meglio dunque prediligere delle lauree in Ingegneria o Economia, per avere una buona preparazione di base, senza tuttavia trascurare la programmazione. In un settore basato sulla creazione di tecnologie, d’altro canto, occorrono persone in grado di immaginare delle soluzioni e poi di dare loro vita.
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