Come fare impresa a Milano

DESCRIZIONE

Dalla fine di Expo 2015 si respira un’aria diversa a Milano. La buona riuscita dell’evento ha infatti portato attenzione sulla città e un grandissimo flusso di visitatori e imprese. E il corso positivo, che è proseguito grazie a una collaborazione tra attori privati e istituzioni locali (università, associazioni di categoria, la Camera di commercio, etc.) ha portato la città a cambiare aspetto nel giro di pochi anni, con il contributo degli studi di architettura di tutto il mondo, e a lavorare al suo look.

Oggi a Milano c’è un’atmosfera frizzante e colorata, un tasso di disoccupazione del 6,5% (contro un dato nazionale dell’11,2%) e tanta voglia di fare impresa: da gennaio a metà luglio 2018 sono 9mila quelle nuove. Le occasioni d’altra parte non mancano.

Molteplici sono infatti gli incubatori presenti sul territorio, pronti a sostenere le imprese innovative. Tra i più importanti si annoverano Luiss Enlabs for makers, Impact Hub Milano, SpeedMiUp e Polihub. Da segnalare è anche Fabriq, un incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano che ha il compito di aiutare le nuove e le future startup impegnate a creare un impatto positivo nel settore sociale, culturale e ambientale. Ma c’è pure Fashion Technology Accelerator, pronto a sostenere attraverso un percorso full immersion le startup del lusso, della moda e del retail.

Anche gli incentivi non mancano. Tra i tanti bandi disponibili segnaliamo “Metter su bottega”, che mette a disposizione una somma che ammonta a 1,4 milioni di euro ad aspiranti imprenditori che decidono di far nascere la loro attività nelle aree meno centrali della città: da Quarto Oggiaro al quartiere Adriano, da Gratosoglio a Lambrate, con un particolare focus allo sviluppo della zona Niguarda.

E per una microimpresa? C’è il bando intraprendo! Coloro che hanno una media, piccola o micro impresa oppure che sono dei liberi professionisti e devono sostenere delle spese per l’avvio delle loro attività, possono concorrere per ottenere un intervento finanziario (fino al 60% della spesa complessiva ammissibile), da un minimo di 25mila euro fino ad un massimale di 65mila, di cui il 90% a rimborso e il rimanente 10% a titolo di contributo a fondo perduto.

Piaciuto questo articolo? Ricordati che se ti occorre una mano per promuovere la tua attività ad un costo contenuto, puoi provare a contattare i nostri partner.

[divider]

2023-10-10T08:58:32+02:0028 Ottobre 18|Focus|