Come aprire un e-commerce di cibo fresco

DESCRIZIONE

Secondo gli esperti, il settore agroalimentare è quello con le maggiori potenzialità di crescita nel 2018. L’Italia delle cose buone, quella che piace nel mondo, può infatti avvalersi di un alleato potente: il web. Le persone stanno prendendo sempre più confidenza con gli acquisti online, e anno dopo anno migliora la qualità dei prodotti, si riducono i tempi di consegna, e si presentano nuove opportunità di risparmio. In questo panorama, avviare un e-commerce di cibo fresco può rappresentare un’ottima opportunità di business.

Per iniziare, tuttavia, bisogna procedere per piccoli passi, e avere una chiara strategia in mente.

Il primo consiglio è quello di iniziare l’attività stabilendo i contatti con pochi fornitori, per poi fare crescere il network gradualmente e ampliare la zona servita, puntando tutto sulla qualità dei prodotti. La gestione del fresco è complessa e richiede la scelta di un modello organizzativo efficace. Le possibilità sono tre: organizzare un servizio completo, che vada dalla gestione alle consegne (ma in Italia non esiste alcun operatore che abbia seguito questa strada); occuparsi solo della gestione del prodotto e del magazzino, affidando ad un privato le consegne; ed infine, il dropshipping, che implica la raccolta degli ordini che vengono semplicemente recapitati al fornitore, il quale si occupa personalmente del prodotto e delle consegne.

Il secondo consiglio è di concentrarsi sulla velocità e sulla frequenza di consegna, perché sono queste a fare la differenza. Lavorare il più possibile per cercare di ridurre il lasso temporale tra ordine e recapito è uno dei “must” su cui focalizzarsi.

Il terzo consiglio è di fare delle analisi di mercato sulla concorrenza. Questo step può risultare molto importante, per capire su quali prodotti puntare e quale offerta veicolare. Meglio puntare su un’offerta generalista? Di nicchia? Oppure locale, per gente del luogo? Sono tutte domande a cui occorre trovare una risposta. Il punto di partenza è la richiesta del cliente. Una volta capito quello che gli interessa, il resto viene da sé. Tipicamente, il consiglio è comunque di puntare sulle nicchie, perché sui prodotti generalisti c’è già la competizione molto forte degli altri e-commerce, che di solito investono cifre importanti per il posizionamento SEO, e quella dei negozi fisici tradizionali.

Per quanto riguarda la tecnologia, ed in particolare la piattaforma, anche qui esistono molteplici possibilità: creare una propria tecnologia, affidarsi ad una società che fa siti, oppure appoggiarsi ad un marketplace, una piattaforma generalista. Tutte e tre le opzioni sono da valutare attentamente.

Infine, occhio alla burocrazia! Gestire cibo comporta l’adeguamento alle norme per il commercio degli alimenti e, se si ha un magazzino, una certificazione Haccp (analisi rischi per la sicurezza igienica). Per chi comincia, l’iter richiede: apertura della Partita Iva, presentazione della SCIA al comune, comunicazione all’agenzia delle entrate dell’indirizzo del sito web e dei dati identificativi dell’internet service provider, apertura posizione al Registro delle Imprese.

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BUROCRAZIA

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  • Certificazione Haccp
  • Apertura della Partita Iva
  • Presentazione della SCIA
  • Comunicazione all’agenzia delle entrate
  • Apertura posizione al Registro delle Imprese

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2023-10-10T09:33:33+02:001 Luglio 18|Commerce|