Come aprire un business di marmellate

DESCRIZIONE

La marmellata piace. Anno dopo anno, aumentano sempre di più i consumi di questo piccolo piacere, sano e naturale, prodotto seguendo antiche ricette tradizionali o nuove formule innovative, dai sapori esotici e il costo contenuto. Per intraprendere basta un frutteto, o un orto, da cui attingere le materie prime necessarie, oppure in alternativa la conoscenza di fidati coltivatori da cui acquistare la frutta. Frutta di qualità, scrupolosamente selezionata, per garantire la riuscita del prodotto.
Ma cosa si può produrre? Le possibilità sono molte: confetture di frutta comune, confetture di frutta esotica, confetture bio (ovvero senza alcun tipo di additivi chimici), oltre che succhi, conserve di verdura e gelatine di frutta sciroppata. Tutte cose richiestissime, da proporre a negozi, alberghi, ristoranti, gruppi di acquisto, e agenzie turistiche. Ovunque vi sia la possibilità di farle assaggiare, magari abbinate ad altri alimenti come pane e formaggi.
Per iniziare si può partire dal piccolo, attrezzando un laboratorio basico e offrendo un numero limitato di prodotti, magari cercando di arrotondare con corsi e dimostrazioni, che sono un ottimo modo per far crescere il fatturato, e ampliando via via il business al crescere della richiesta.
Il punto di partenza sono le attrezzature. Un laboratorio completo richiede investimenti che partono da un minimo di 20 mila ad un massimo di 50 mila euro. Se è vero infatti che in termini di spazi occorrono solo 20 mq, più un bagno ed un magazzino dove conservare la merce, è pur vero che le attrezzature sono molte. Servono una bacinella a gas o elettrica per cuocere la frutta, una pastorizzatrice per eliminare germi e batteri, un invasettatrice, delle tappatrici per chiudere i vasetti e dei cutter per sminuzzare.
A questi si aggiungono i costi per il packaging. La confezione è infatti un elemento essenziale ed il primo strumento di vendita. Richiede pertanto un investimento non inferiore a 1000 euro, da suddividersi tra il costo della grafica e del marchio.
Capitolo burocrazia. La trafila burocratica si può ridurre ai minimi termini avviando un’impresa artigiana, o una ditta individuale nel caso si abbia già un’impresa agricola, quindi aprendo la Partita Iva e iscrivendosi al Registro delle imprese presso la Camera di commercio, all’Albo artigiani e all’Inail. Occorrerà inoltre presentare al Comune la Dichiarazione di inizio attività nel settore alimentare, adottare le norme Haccp e redigere un manuale aziendale di autocontrollo dell’igiene degli alimenti, per riuscire a superare i rigidissimi e continui controlli dell’Asl.

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BUROCRAZIA

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  • Apertura della Partita Iva
  • Iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio
  • Iscrizione all’Albo artigiani e all’Inail
  • Dichiarazione di inizio attività al comune

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INVESTIMENTI

Descrizione Costo
Laboratorio e attrezzature  20.000 €
Grafica e marchio  1.000 €
Totale 21.000 €
2023-10-10T21:14:10+02:0015 Settembre 14|20.000-30.000 €, Food|